Martedì 28 Marzo 2023

Un altro gatto ucciso: Via Fermi troppo pericolosa, fermiamo la strage in tempo

  • Mede
  • 06 Giugno 2019

La gatta investita e uccisa nella mattinata di venerdì scorso è la goccia che fa traboccare il vaso e che scuote la protesta dei residenti. Via Enrico Fermi è pericolosa, soprattutto per colpa delle auto che sfrecciano ad alta velocità di notte e al mattino presto, “aiutate” anche dall’assenza di dissuasori. 

Il portavoce del malcontento è il veterinario Massimo Pelizza, che proprio in via Fermi ha la sua clinica. Ha provato a soccorrere la gatta bianca e nera poco dopo l’incidente (l’automobilista si era dileguato), ma non è riuscito a salvarla. Gliel’ha portata un cliente raccogliendola dalla strada, ma è spirata per emorragia polmonare. Pelizza se la prende anche col Comune: per legge è responsabile della cura degli animali incidentati, ma dovrebbe ancora rimborsargli numerose prestazioni.  “Tralasciando che l’animale era in montata lattea e quindi, da qualche parte, ci saranno dei gattini che la aspettano e moriranno di fame – dice Pelizza, anche presidente dell’Ordine dei veterinari di Pavia – segnalo che in questa strada gli investimenti di gatti sono frequenti. Abbiamo chiesto dei dossi, sono stati negati. Via Fermi è un rettilineo di diverse centinaia di metri, che prosegue con un ulteriore rettilineo che arriva fino a Sartirana. Non c’è alcun dissuasore e i vigili di notte non ci sono. Raramente si appostano con l’autovelox, per di più in tarda mattinata o di pomeriggio quando il problema degli “automobilisti folli” è meno visibile”.

La risposta del Comune recapitata a Pelizza riguardo ai mancati dossi è quella di “non voler fare rallentare le ambulanze”, così come in via Bialetti e in strada Castellaro. Ma secondo il veterinario del paese non è una spiegazione convincente, e non sarebbe comunque questo il problema. 

“Faccio notare che in viale Unione Sovietica, che è la quarta via di accesso a Mede – prosegue – ci sono due dissuasori e non vedo perché le ambulanze non debbano passare anche di là. Come se fosse questione di secondi il salvare chissà quali vite umane, data la bassa specializzazione del pronto soccorso di Mede dove le cose gravi vengono deviate altrove. In via Fermi sono frequenti gli investimenti di gatti. Ma prima o poi capiterà ad un ciclista, magari a un bambino. È solo questione di tempo”. 

Questa situazione di pericolo si aggiunge ad un altro problema, quello del primo soccorso agli animali investiti. Non riguarda Mede, ma tutta Italia. Chiunque investa un animale avrebbe il dovere di fermarsi e soccorrerlo, esattamente come se travolgesse una persona. Ma quasi nessuno lo fa nonostante lo dica la legge. L’animale investito, qualora non sia identificabile mediante microchip, è legalmente di proprietà del comune che deve obbligatoriamente farsene carico. Nessun Comune lo fa, o quasi. La Asl ha attivato un servizio in convenzione con l’Ordine dei veterinari pavese, ma tale convenzione, per volere della Ats riguarda solo i pronto soccorso aperti 24 ore e convenzionati, 4 in Provincia. “Quindi se un gatto viene investito a Mede e lo portano a noi – aggiunge Pelizza – noi dobbiamo, sempre per legge, prestare le prime cure, stabilizzarlo e poi farlo ritirare dalle strutture convenzionate. Le prime cure a volte sono costose, ma non ce le paga nessuno. Ats dice che non ha soldi e i Comuni dicono che non tocca a loro, ed è falso. Io sono stato liquidato con l’affermazione che non ci sono fondi e i soldi vengono impiegati per cose più importanti, ma devo ancora essere rimborsato”. “Nella via effettivamente si corre - commenta il sindaco Giorgio Guardamagna - e istituiremo maggiori controlli. Non so se sanzionare possa però risolvere tutti i problemi”.


Davide Maniaci © Riproduzione riservata