Gli scontri all’interno della casa di riposo Buzzoni Nigra continueranno in tribunale, con anche lo spettro del commissariamento. Nei giorni scorsi è arrivata la controdenuncia da parte della dottoressa Maria Fiori al parroco don Piero Rossi Borghesano, anche presidente della Rsa come da statuto. La Fiori accusa il curato di diffamazione, dopo che quest’ultimo l’aveva querelata quasi un mese fa contestandogli a sua volta una diffamazione e una truffa per una timbratura irregolare del cartellino.
Intanto, mentre l’avvocato Marco Rossini, membro di nomina prefettizia del Consiglio di amministrazione e oppositore del “nuovo corso”, sarebbe stato convocato dal Prefetto, non sembra così remoto lo spettro del commissariamento (valutato forse anche dal vescovo), per cercare di mettere ordine in una situazione che ha visto il bilancio del 2018 in perdita di qualche decina di migliaia di euro, dopo l’utile di 30mila euro dell’anno precedente, e che vedrebbe disarmonia oltre che nel Cda anche tra il personale stesso.
Rossini in Prefettura contestava quelle che, secondo lui, sono vere e proprie irregolarità gestionali. Proprio il prefetto Attilio Visconti si sarebbe riservato di approfondire l’ipotesi del commissariamento, coordinandosi con il vescovo, monsignor Maurizio Gervasoni. Sembra certo anche il tentativo di quest’ultimo di far desistere don Rossi Borghesano dal proseguire la sua denuncia verso la dottoressa Fiori, per ora infruttuoso.
Rossini e l’arciduca Martino d’Austria, altro membro storico del Cda che incontrò Sua Eccellenza e gli inviò anche una lettera dai toni infuocati lamentandosi della situazione, nel loro scontento parlano anche di “irregolarità amministrative”.
Nel frattempo dagli ambienti interni alla Rsa filtrano indiscrezioni riguardo a un profondo malessere manifestato da alcuni parenti degli ospiti sul peggioramento del clima lavorativo degli operatori, a causa anche dei nuovi orari di lavoro e delle nuove direttive gestionali imposte. Questi problemi sarebbero stati portati più volte all’attenzione della nuova caposala, la quale ha rispedito i reclami al mittente.
La caposala è stata richiamata dopo un suo allontanamento precedente. È apparso anche in affissione un “listino prezzi” per interventi di piccola estetica, che fino a dicembre scorso erano compresi nella retta, provocando ulteriore malcontento, visto anche che le tariffe sono state ritoccate verso l’alto dall’inizio di quest’anno.
Anche i dipendenti stessi hanno chiesto, e ottenuto, un incontro con don Piero Rossi Borghesano esprimendo la loro preoccupazione e chiedendo chiarimenti sulle repentine modifiche dei turni di lavoro. Tutte proteste ritenute prive di fondamento sia da parte del parroco, sia dalla caposala. Le cose che sembrano certe sono l’irritazione in Prefettura per questa situazione ingarbugliatissima e tesa e il rischio di commissariamento, forse sollecitato anche dal Vescovo (e auspicato da altri per uscire da una situazione esplosiva).
Quest’ultima ipotesi non appare così lontana.
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