“Ma perchè i cittadini non sono stati informati prima?”. Si parlava di fanghi e gessi nel consiglio comunale di lunedì, dove il sindaco Giorgio Guardamagna (nella foto) era tenuto a rispondere all’interpellanza della minoranza. La richiesta di spiegazioni riguardava cosa realmente stesse facendo l’amministrazione per combattere le puzze intollerabili che hanno attanagliato la Bassa per tutta l’estate. La gente era costretta a tenere le finestre chiuse con 40 gradi. Ma le amministrazioni comunali sembrano quasi impotenti, o almeno dicono di esserlo.
Il problema, come ha riferito Guardamagna, riguardava soprattutto la zona tra Semiana e Valle. Erano stati sparsi dei gessi di defecazione, praticamente assimilabili ai fanghi, il cui spandimento non è soggetto a formale dichiarazione. L’agricoltore quando li getta sui suoi campi non è obbligato a dirlo a nessuno.
Non è così per i fanghi. Chi li spande deve avvisare. “Questa risposta – aggiunge il sindaco – prende spunto dai due convegni a cui ho partecipato, quelli con Prefettura e Ats. Purtroppo lo spandimento di fanghi, a patto di rispettare le regole, non è vietato. I controlli possono essere fatti in maniera scarsa, viste la penuria di personale e la grande superficie da vigilare. Non abbiamo molti strumenti a disposizione e, comunque, il problema è stato segnalato a Pavia come pratica legittima ed autonoma, a patto di rispettare le regole”.
Proprio Guardamagna si era lamentato della scarsa comunicazione da Pavia e Milano verso i cittadini. Ironicamente la minoranza gli contesta lo stesso. “Le risposte date dal sindaco in consiglio comunale – annota la capogruppo di opposizione Antonella Bertarello – sono state precise e condivisibili, ma non si capisce perché lui non abbia informato i cittadini di quanto ha appreso durante le due assemblee in prefettura e presso Ats”.
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