Il termovalorizzatore potrebbe trattare i fanghi mediante un apposito impianto di essiccazione. Sarà questo l’argomento della prossima seduta della Consulta comunale per l’ambiente prevista per la mattinata di sabato prossimo nel municipio di Parona. La riunione non è aperta al pubblico. Lomellina Energia illustrerà il progetto ai membri della Consulta comunale per l’ambiente (il cui presidente è, come nello scorso quinquennio, il paronese Riccardo Orlandi) e a quelli della Consulta comunale per l’inceneritore, chiedendo il loro parere. Queste opinioni verranno poi riportate al Comune.
Sarà poi la Regione, le cui commissioni tecniche vaglieranno la proposta, a dare o meno il nulla osta. L’inceneritore di Parona sarebbe, in caso di “sì”, il quattordicesimo impianto in Provincia a trattare i fanghi. I fanghi, una volta essiccati, verrebbero poi smaltiti bruciandoli nelle caldaie. Se il sindaco di Parona Marco Lorena non si esprime prima del tempo, lo fa Orlandi. “Al momento non ho elementi di valutazione, perché non conosco i particolari dell’attività che la ditta vorrebbe intraprendere – chiarisce il presidente della Consulta comunale per l’ambiente – e, in particolare, non ho idea se vogliano richiedere un aumento dei quantitativi di rifiuti che lo stabilimento può ricevere in base all’autorizzazione vigente, né le caratteristiche o l’origine di questi fanghi, né le conseguenze a livello di inquinamento diretto (le emissioni) piuttosto che indotto. Come ad esempio l’aumento del traffico veicolare verso l’inceneritore. A livello generale per me vale comunque il principio sostenuto negli anni passati dal Comitato salute e ambiente. Vanno evitate operazioni che aumentino il già notevole livello di pressione sull’ambiente e bisogna piuttosto agire per diminuire le emissioni esistenti intensificando i controlli, migliorando l’efficienza dei presidi di abbattimento, ammodernando o addirittura riconvertendo i processi industriali impattanti”. La Consulta comunale per l’ambiente aveva già espresso le sue perplessità circa l’ipotesi di smaltire fanghi presso l’inceneritore di Parona anche alla fine del 2016, quando Lomellina Energia aveva richiesto di estendere l’autorizzazione a bruciare queste sostanze già prevista per la futura linea 3 anche alle esistenti linee 1 e 2. I membri della Consulta avevano anche effettuato, su iniziativa del Comune, una visita all’impianto di incenerimento di Corteolona (anch’esso di proprietà di A2A) dove la pratica è già in atto da tempo ed è collegata alla presenza in loco di un contiguo impianto di trattamento dei fanghi da depurazione civile. I dubbi comunque erano rimasti e avevano trovato espressione in una raccomandazione votata dalla Consulta il 25 maggio 2017. “La Consulta – si legge nel documento di quasi tre anni fa – esprime viva preoccupazione e contrarietà in merito all’eventuale realizzazione del progetto di fanghi sia civili sia industriali nell’impianto di incenerimento di rifiuti di Parona, e invita l’amministrazione comunale ad un ulteriore supplemento di riflessione nel merito della questione, ancorché in assenza di un progetto esecutivo presentato dalla ditta”.
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