Stimato signor Soffritti, lei dice con coscienza di fare chiarezza. E’ vero, l’ha sempre fatta. Ma è sicuro che interessi oggi fare chiarezza sulla situazione ambientale in Lomellina?
Fare chiarezza sulla situazione ambientale in Lomellina non interessa nessuno, nemmeno quando abbiamo dati che dovrebbero fare venire la pelle d’oca, riguardo alle cause di mortalità che sicuramente hanno un legame con la realtà di degrado della Lomellina. Ogni tema che trattiamo siamo coinvolti negativamente anche riguardo alla salute.
Le chiedo, lei ritiene che dopo il rogo di una settimana alla ditta Bertè sia cambiato qualcosa?
No, dopo il rogo della Bertè e i tanti altri incendi che hanno una correlazione con il modo di gestire i rifiuti del territorio della Lomellina che fa capo al CLIR; non vedo una soluzione che dovrebbe arrivare dai piani alti della politica.
Crede che ci siano persone che si sono fatte da parte, oppure che sia stato fatto un semplice giochino di scatole cinesi e che i personaggi siano sempre gli stessi? Lei crede che qualcuno si sia almeno fatto questa domanda?
I personaggi sono sempre gli stessi e temo che qualsiasi alleanza o qualsiasi cambiamento di governo non porti a nessun cambiamento. Perlomeno a oggi non si intravede nemmeno il buon senso di migliorare la situazione attuale, anche quando sulla carta è possibile ed è compatibile con gli indirizzi sostenibili che l’Europa impone.
E’ un esempio banale. Ma temo che il suo sforzo di mettere le cose a posto, di spiegare con dovizia di argomentazioni quello che succede, sia un ottimo motivo per far finta di nulla. Oggi l’ambiente è la grande, drammatica, emergenza Lomellina, ma parlarne dà noia, infastidisce.
Certo che parlare di ambiente infastidisce e da noia, qui ancora si pensa che intraprendere azioni sostenibili porti un danno economico o occupazionale. Purtroppo non è vero perché è l’esatto contrario, evidentemente l’unico guadagno è legato alle poltrone dei politici, questo è quello che percepisco quando spiego al pubblico il martirio della Lomellina.
Ricordo una sua osservazione: nel bilancio del Clir non appaiono entrate dovute alla raccolta differenziata. Dal Clir sarebbe dovuta arrivare una dura smentita. Invece nulla.
Non penso che il CLIR e i sindaci possano smentire, perché i bilanci erano pubblici e sono tanti anni che non compaiono entrate legate al recupero della materia, questo fa sospettare che abbiano ideato qualche stratagemma per fare quadrare il discorso della differenziata. Tanti sospettano che più del dovuto va ad alimentare l’inceneritore
Appare evidente che i dubbi e le domande se le fanno solo gli ambientalisti convinti, so di andare contro i mulini a vento, ma tutto questo rimane. Non sono neanche credente per cui non mi aspetto niente in cambio, mi basta il giudizio di quelli che ci saranno dopo di me. Avranno la possibilità di comprendere che qualcuno ha provato a salvare il loro futuro e non ci è riuscito e questo dovrebbe fare onore alla memoria di chi ha fatto il suo dovere.
Per finire Enrico Canna ha ricevuto tutta la documentazione.
Lorena non mi ha dato il verbale dove era presente il Comune di Parona, ma un altro, questo chiarisce come sono andate esattamente le cose e le cose non sono andate come ha dichiarato Orlandi presidente della Consulta. Nel verbale della conferenza dei servizi (2018 06 19 Verbale CdS del 19 06 18.pdf) può leggere:
Con nota del 22/05/2018 PG 31194 il Comune di Parona ha chiesto di poter partecipare ai lavori della Conferenza, viene ammesso il Sindaco Marco Lorena. Consegna agli atti della Conferenza, la Deliberazione della Giunta Comunale di Parona n. 73 del 13/06/2018 (che allego.) Omissis …. Il Comune evidenzia che la proposta deriva da un’analisi dei dati dell’ultimo inventario INEMAR del 2014 dalla quale risulta un flusso di massa di polveri emesse dalla ditta pari a 141,152 t/a.
La Provincia evidenzia che i dati INEMAR sono frutto di elaborazioni da parte di ARPA a partire dalle concentrazioni autorizzate.
La ditta precisa che i valori inseriti su AIDA relativi al flusso di massa delle polveri (calcolati sulle emissioni reali) si attestano a circa 25 t/a.
La Provincia precisa inoltra che limiti relativi all’emissione E6 dalla decisione UE 2015/2119; sono compresi negli intervalli previsti.
Il Presidente della Consulta Orlandi che ha letto questo verbale e la delibera di Giunta, non doveva fare certe dichiarazioni, perché sia l’azienda che la Provincia di Pavia hanno fatto capire al Sindaco di Parona, che i dati Inemar dovevano coincidere ai dati reali o a quelli autorizzati e lo hanno verbalizzato. Per cui in seguito è stata fatta una strumentalizzazione.
Poi le suggerisco di leggere la Delibera di Giunta e i suoi allegati dove Parona dichiara di aver fatto in proprio l’elaborazione dell’Inemar, qui potrà ricavare dichiarazioni preoccupanti sulla Mortalità, ma non dicono che Parona guida anche questa classifica. Puntano il dito contro la SIT di Mortara come se fosse la causa di tutti i mali invece è sempre di Parona la colpa. Da notare che questa elaborazione non è avvenuta durante la convocazione dei gruppi di lavoro (dove ho sempre operato), sarà stata fatta da un gruppo ristretto di persone, questo per sottolineare che la Consulta, e i Gruppi di Lavoro sono sempre stati usati come propaganda dell’amministrazione e questa vicenda conferma questo giudizio. Chissà come mai negli anni passati nessuno ha notato lo scempio ambientale che martoriava il territorio di Parona, improvvisamente diventano ambientalisti dando la colpa agli altri senza avere nessun rimorso di coscienza.
Questo è stato un lavoro pesante che è servito solo per fare capire la verità smontando delle patacche. Se Arpa Pavia insiste, ci mandi l’algoritmo che hanno usato per trasformare i dati reali in dati irrealistici.
Però alla fine sono contento di averlo fatto, mai mi sarei immaginato che qualcuno riuscisse a fare osservazioni a una società di un paese confinante addossandogli colpe che abbiamo solo noi.
Mi sento come cittadino di Ringraziare Lei, i suoi collaboratori ed Enrico Canna per la collaborazione.
Renato Soffritti
Grazie signor Soffritti. Ovvio che le mie erano domande retoriche. Le sue risposte sono ben note, solo che per ira fa comodo far finta di niente. Non si perda d’animo. Ogni avanguardia ha vissuto la sue stessa sensazione di “isolamento”. Basta saper aspettare. Mi pare di capire che lei abbia la testa abbastanza dura. Io pure.
Giovanni Rossi
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